
Giorgio Van Straten, lei da quasi un anno dirige l'Istituto italiano di cultura a New York. Come giudica questa esperienza?
«Un'esperienza bellissima. Intanto essere a New York, che penso sia, dal punto di vista culturale, il centro del mondo occidentale. Poi è molto bella l'esperienza di lavoro all'Istituto: consiste nel promuovere la cultura italiana, potendo scegliere, di volta in volta, cosa sia utile e interessante conoscere. C'è la possibilità di spaziare a 360°, cosa che nei precedenti lavori, sebbene interessanti, non capitava».
Quali altri lavori?
«Per esempio, quando presiedevo le scuderie del Quirinale a Roma, mi occupavo solo di un settore: le mostre. Oppure al Maggio Musicale Fiorentino mi occupavo di opera».
Source: http://www.lastampa.it/
Si intitola Pietra Pesante, ed è il miglior giovane documentario italiano, a detta della N...
Between 1782 and 1788, Gaetano Filangieri and Benjamin Franklin engaged in a remarkable co...
"An idea of Dante" by Gianfranco Contini. Book Presentation. Teodolinda Barolini, Lorenzo...
In this talk, prof. Laetitia La Follette traces some of her adventures as an archaeologist...
Thursday, February 02, 2023. From 5:00 pm To 6:30 pm. Organized by IIC-NY in collaboration...
Monday, January 30, 2023. From 6:00 pm To 7:00 pm. IIC New York - 686 Park Ave, New York,...
A webinar with Susan Levenstein, author of "Dottoressa: An American Doctor in Rome", in co...
"From street to Art" is an overview of Italian Street Art through the work of 10 contempor...