
"L'inglese è una lingua che non si ama. Si usa", scriveva il filologo americano Stuart B. Flexner. Cosa potremmo dire dell'italiano? "È una lingua che non si usa. Si ama". O comunque non la si usa, ovviamente, come l'inglese. E perché la si può amare? Non solo perché è la lingua più seducente, come abbiamo già scritto, quella per "acchiappare".
Non solo perché è la lingua che dà accesso alla cultura italiana, alla musica, all'Opera, al cinema, alla letteratura, ad un'idea umanistica, incarnata nel Rinascimento, e pertanto universale. E neanche perché è quella del Papa. Fin quando il Papa si esprimerà in italiano, il futuro della lingua italiana è assicurato. Ma perché ,"banalmente", è la lingua della simpatia.
Fonte: La Voce di New York
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