BY: Paolo Di Stefano
Fra un paio di settimane, il 16 giugno, si terrà il Bloomsday, la festa dedicata a Leopold Bloom e al suo creatore, James Joyce. Chiamarla festa è riduttivo, perché l’occasione mette insieme ogni anno letture pubbliche, lezioni, spettacoli, convegni, mostre, appuntamenti conviviali, pranzi, cene e bevute: in onore dell’Ulisse, il capolavoro dello scrittore irlandese, si mobilitano scuole, università, teatri, biblioteche, musei, gallerie, piazze, discoteche, cinema, osterie, ristoranti, caffè, radio, tv e giornali.
E non solo a Dublino, la città di Joyce, ma anche a Melbourne, a New York, a Philadelphia, a Szombathely (Ungheria), a Pola (Croazia), a Mosca, a Londra, a Shanghai, a Parigi, a Trieste, dove lo scrittore irlandese ha vissuto diversi anni. C’è da sbizzarrirsi e i fanatici di Joyce si sbizzarriscono.
SOURCE: https://www.corriere.it
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