
BY: Vittoria Sut
Posizionate in vari luoghi del centro della Capitale, le Statue Parlanti nacquero in epoca pontificia quando il popolo cominciò ad appendere al collo di queste sculture cartelli con scritte satiriche, invettive e dialoghi umoristici mirati a deridere vari personaggi pubblici, tra i quali spesso anche il Papa, ovviamente rigorosamente di autori anonimi.
Presto i romani cominciarono a dare dei nomi a queste statue come Madama Lucrezia, il Facchino, l’Abate Luigi, il Babuino, il Marforio e il più famoso, il Pasquino. Originariamente dovevano essere molte di più, ma solo sei sono giunte a noi, meglio conosciute all’epoca come il Congresso degli Arguti. Non solo statue, ma “eroi” dalla lingua lunga con i quali Roma si è opposta all’arroganza e alla corruzione dei nobili e del clero attraverso l’arma dell’umorismo.
SOURCE: http://www.romatoday.it
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