
BY: We the Italians Editorial Staff
Comunque la si pensi, è difficile negare che dal gennaio di quest’anno il rapporto transatlantico sia entrato in una nuova fase della sua vita. Questo senza che cambi il mood di fondo, ovvero che le relazioni tra Europa e Stati Uniti sono state, sono e continueranno ad essere fondamentali, per entrambe le parti.
Noi di We the Italians siamo da sempre dediti a promuovere e migliorare il rapporto tra l’Italia e gli Stati Uniti, con un particolare focus sui quasi 20 milioni di italoamericani. Oggi, in questo nuovo mondo, la comunità italoamericana è ancora più importante: è l’unico gruppo etnico riconosciuto, influente ed attivo che appartiene a pieno titolo ad entrambe le parti.
Sono italiani per sangue e radici, e sono americani per nascita e cultura; la loro appartenenza europea li rende rappresentanti di uno dei più importanti Paesi della UE; la loro attività continua e sparsa in tutti gli Stati Uniti rende impossibile non riconoscerne l’etnicità specifica e certificata.
Per questo, gli italoamericani possono avere un ruolo ancora più importante nel nuovo mondo che vede confrontarsi l’Italia (e l’Unione Europea) e gli Stati Uniti.
E’ per questo motivo che We the Italians ha deciso di dotarsi di un nuovo strumento, per aumentare ancora di più il nostro ruolo di luogo di ascolto e discussione degli interessi e delle opinioni di questa comunità.
E’ nato dunque un osservatorio dedicato a questa attività, nel quale coinvolgeremo un importante numero di attori prestigiosi sia in Italia che negli Stati Uniti.
Abbiamo iniziato a sondare la comunità italoamericana su un tema a loro particolarmente caro, un argomento delicato che di recente è stato oggetto di una controversa riforma: la doppia cittadinanza.
Con la nuova legge, la trasmissione della cittadinanza per ius sanguinis è limitata a due generazioni, con la possibilità di una terza generazione per i minori. Questo influenza milioni di italoamericani, molti dei quali da anni si impegnano, spendono denaro e tempo, fanno sacrifici e ricerche per ottenere il passaporto italiano.
Abbiamo chiesto dunque alla nostra audience se è d’accordo o meno con la nuova legge. Delle 350 risposte ottenute, il 35% è d’accordo mentre il rimanente 65 % è in disaccordo.
Il 93,3% delle risposte viene da persone che abitano negli Stati Uniti, il 5,6% in Italia, e il rimanente 1,1 vive in un altro Paese.
Lo Stato americano da cui arrivano più opinioni è quello di New York con il 18,7% delle risposte, seguito da California, Florida, New Jersey e Massachusetts, Pennsylvania, Ohio e poi Texas, Illinois e Michigan.
Il 53,9% dei partecipanti al sondaggio sono uomini, il rimanente 43,1% sono donne.
Per quanto riguarda l’età: il 64,9% è nato prima del 1965, il 22,8% dal 1965 al 1980 (la generazione x), il 9,4% dal 1981 al 1996 (la generazione y) e il rimanente 2,8% tra il 1997 e il 2012 (la generazione z).
Il 30,5% delle donne è a favore della nuova legge, il 69,5% è contrario; gli uomini concordano nel 39,7% dei casi, sono in disaccordo per il 61,3%. Anagraficamente, nella fascia nata prima del 1964 i si alla legge sono il 39%, i no sono il 61%; tra chi è nato nella fascia 1965-1980 i si sono il 29,9% e i no sono il 70,1%; tra chi è nato nella fascia 1981-1996 i si sono il 25,5% e i no sono il 74,5%; tra chi è nato nella fascia 1996-2012 i si sono il 28,2% e i no sono il 71,8%. Il 55% delle risposte provenienti dall’Italia è a favore della legge, il 45% è contrario; tra coloro che hanno risposto dagli Stati Uniti, il 32,9% dice si alla nuova legge, il 67,1% è contrario.
Per quanto riguarda le aree degli Stati Uniti, nel New England il 23,% è a favore della legge, il 73,6% è contraria; nell’area di New York a favore è il 34,4%, i contrari sono il 65,6%; nell’area dell’East ci sono il 36,1% favorevoli e il 63,9% di contrari; nel South 30,9% si e 60,1% no; nel Midwest abbiamo 42,9% si e 57,1% no e per finire nel West i sì sono il 29,5% e i no sono il 70,5%.
Abbiamo lasciato la possibilità di lasciare un commento, e ben 295 persone lo hanno fatto: è un tesoro di opinioni, riflessioni, a volte amare e a volte lucidissime, sempre rispettose: sarà nostra cura riportare anche questo prezioso contenuto alle istituzioni italiane, sulla scia del discorso che qualche giorno fa il Presidente Mattarella ha tenuto davanti ai rappresentanti delle comunità italiane all’estero, il CGIE.
Questo è solo il primo sondaggio: stiamo lavorando per coinvolgere importanti istituzioni italoamericane ed italiane per dare un respiro ancora più grande a questa iniziativa.
Two Flags, One Heart
The Conference of Presidents of Major Italian American Organizations (COPOMIAO), led by IS...
“We the Italians against coronavirus”, the fundraiser organized by We the Italians, the It...
Si è conclusa con un grande successo e il superamento dell’obiettivo prefissato di € 50.00...
On Monday, June 20, the first Gala Dinner of We the Italians, the media company dedicated...
We the People of the United States, in Order to form a more perfect Union, establish Justi...
My family’s roots trace back to the small mountain town of Controne, Italy, about 70 miles...
Camillo Ianacone, owner of Camillo's Restaurant (31 MacArthur Ave., Sayreville), officiall...
Two flags, one heart….Lead the game. These two quotes might seem unconnected but after a c...