Topo Gigio conquista l'America

Apr 07, 2013 743

In molti Paesi del mondo è tra i personaggi dello spettacolo più amati, è stato protagonista di centinaia di show in tv, ha fatto decine di dischi e Michael Jackson è stato uno dei suoi più grandi fan. Come testimonial poi è richiestissimo: il suo ultimo contratto è di qualche giorno fa, per promuovere un formaggino in Brasile. È stato arruolato nella marina militare americana ed è ambasciatore dell'Italia in Giappone. E adesso lo vogliono anche a Hollywood, protagonista di un film. Come spesso accade, all'estero sono più bravi a valorizzare un fenomeno. Anche se è un nome tutto italiano: Gigio.


INVENTATO DAL 1959 - Topo Gigio è l'ennesimo caso di cervello (e moltoprene, il materiale in cui è realizzato) in fuga. Il topolino inventato da Maria Perego, che dal 1959 vuol farsi strapazzare di coccole, in Italia è soprattutto un dolce ricordo del passato. In molti Paesi nel mondo invece i suoi show sono sempre trasmessi. Non tanti pupazzi hanno una storia come la sua. E ancora meno un profilo Facebook con oltre 4 milioni di «mi piace» (Jovanotti, la star italiana più seguita sui social network, ne ha un milione e tre, per dire).

«PERSONAGGIO UNICO»- Non dovrebbe stupire allora se, dall'America, Topo Gigio è stato scritturato per diventare protagonista di un film. Lo ha voluto Gary Marenzi, ex presidente di Paramount e di Mgm, che spiega: «Hollywood ha abbracciato Topo Gigio come un personaggio unico che attraversa i confini culturali e generazionali. Stiamo lavorando con i migliori talenti creativi». Steve Waterman, che ha all'attivo titoli come Casper, Stuart Little e Alvin , sarà il produttore esecutivo mentre per la sceneggiatura ci sono Irene Mecchi e Bridget Terry, che hanno scritto, tra l'altro, Il Re Leone e The Brave .

MARIA PEREGO: «UN SOGNO»- Al progetto lavorerà anche Maria Perego. Lei, che nel suo Gigio ha sempre creduto, spiega felice: «Quando sono stata chiamata all'"Ed Sullivan Show", nei lontani anni 60, mi sembrava impossibile accadesse proprio a me. Un sogno. Il mio burattino inaugurava novità tecniche che lo han fatto entrare nelle case degli americani, e forse nel cuore, se dopo anni persone così autorevoli lo rivogliono». Lo script del film è all'inizio ma le idee sono chiare. Oltre a Topo Gigio, che sarà un po' pupazzo e un po' cartone, ci saranno attori umani (come, appunto, in Stuart Little ). Il tema? L'amicizia: Gigio diventerà amico di un bambino genietto. L'uscita nelle sale sarà nel 2014.

«DA NOI PERSONAGGIO DELL'ANTICHITA» - Possibile che l'Italia lasci scappare uno dei suoi personaggi più amati? «Ogni tanto Topo Gigio torna per delle apparizioni tv. L'ultima dalla Ventura, giorni fa - racconta Perego -. Ma se parliamo di serie, Gigio manca da Mediaset dal 2005 e dalla Rai dal 2002. In Rai avevo proposto una nuova serie ambientata in un futuro rimasto senza cultura. Gigio cercava di riscoprirla, mi pareva una cosa bella. Ma mi dissero: "Signora, la smetta di fare l'intellettuale". A me non pareva molto intellettuale», riflette. Le spiace vedere questa differenza di trattamento? «Gigio all'estero è più rispettato. Da noi sembra un esponente dell'antichità. Ma è amato. Quando è comparso, i bimbi, che ora sono dei nonni, mandavano caramelle con le lettere: ma era un'epoca di non grande ricchezza e così me le mandavano succhiate», ride. «Eh sì, ho visto un mondo voltarsi, cambiare», constata ma senza un filo di malinconia.

«UNA SERIE IN GIAPPONE»- Non c'è nulla di nostalgico in questa signora che ancora anima il suo Gigio («magari trovassi qualcuno capace di muoverlo come dico io») e smista le richieste che arrivano dal mondo: «Il Giappone aspetta una serie». Ed è in lavorazione un cd, «Duetti dorati», in memoria di Massimo Dorati, inventore del «Karaoke»: duetteranno col topone, tra gli altri, Gigi D'Alessio e Cecchetto. Del resto, Topo Gigio nasce cantante: «Avevo sentito la voce di Modugno velocizzata: era la voce di un topo. Non di un coniglio o di un altro animale. Di un topo. Quando glielo dissi non ci rimase bene ma ci diede il permesso di usarla: così è nato Topo Gigio». L'emoziona l'idea di vederlo al cinema? «Molto. Ma ho capito Collodi quando spiega lo stato d'animo di Geppetto mentre vede il suo burattino che prende vita indipendentemente da lui. Alle prime animazioni vedevo Gigio muoversi e mi divertiva. Però, ormai, era fuori di me».

di Chiara Maffioletti / Il Corriere della Sera

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