Intervista col teatro

May 17, 2016 613

di Maurita Cardone 


Per salire all'appartamento di Mario Fratti bisogna chiamare un ascensore di quelli di una volta, con il cancello a scorrimento e l'ascensorista che ti spinge il bottone del piano. "Vai al quindicesimo – mi dice sentendomi parlare italiano al telefono – da Mario. È l'unico italiano qui". Il palazzo è uno di quegli austeri grattacieli antichi che il passare degli anni ha reso più morbidi. Mario mi aspetta alla porta.


Da dietro le sue spalle si affaccia la rossa capigliatura incolta di Emanuele Aldrovandi. È appena arrivato a New York perché lunedì, all'Istituto Italiano di Cultura, ci sarà un reading del suo Farfalle con cui ha vinto il Premio Mario Fratti che conclude il festival In Scena! 2016. Lunedì Mario gli consegnerà il riconoscimento per il suo lavoro, intanto Emanuele sembra sinceramente emozionato di trovarsi nell'appartamento newyorchese del commediografo italiano i cui testi sono stati tradotti e rappresentati in tutto il mondo. Improvvisamente più bambino dei suoi trent'anni, continua a guardarsi intorno e fare domande.

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Fonte: La Voce di New York

 

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